Succhi di frutta: si o no?

Estate…sole, caldo e tanta voglia di mangiare e bere alimenti freschi e dissetanti.
Accanto alla verdura e alla frutta, in questa stagione, un ruolo importante lo assumono i succhi di frutta, una bevanda apprezzata soprattutto dai più piccoli.
L’assunzione di frutta fresca e verdura per promuovere un corretto stato di salute è ormai confermata da molti anni. Che ruolo giocano i succhi di frutta nell’alimentazione quotidiana dei bambini?
Prima di analizzare nel dettaglio gli aspetti nutrizionali, è bene fare una rapida panoramica dei prodotti che il mercato offre.
Nettare di frutta
Prodotto a partire dal succo di frutta o dalla purea di frutta o da entrambi, a cui si aggiunge acqua ed eventualmente zucchero o edulcoranti. E’ consentita anche l’aggiunta di un numero molto limitato di additivi, che svolgono essenzialmente una funzione antiossidante o acidificante. E’ vietato l’uso di conservanti, aromi e coloranti. Secondo la normativa europea, la quantità minima di frutta contenuta nel nettare si colloca tra il 25 e il 50% in base al tipo di frutta.
Succo 100% frutta
E’ ottenuto interamente dalla frutta spremuta. Come il frutto intero è costituito per il 90% da acqua, vitamine, sali minerali, fitocomposti e per il 10% da zuccheri naturali. La normativa europea non consente l’aggiunta di conservanti, zuccheri e aromi al succo 100% frutta.
Per garantire la stabilità microbiologica e prolungare la shelf-life del prodotto, succhi e nettari sono sottoposti al processo di pastorizzazione.
Bevande a base di frutta
I prodotti che non rientrano nelle due categorie sopra descritte, vengono classificate come bevande a base di frutta.
Da questa breve descrizione si può capire che i succhi 100% frutta sono quelli da prediligere.
Nonostante il prodotto sia privo di conservanti, aromi, coloranti e zuccheri aggiunti, presenta un minor valore nutrizionale rispetto alla frutta fresca. Ciò è dovuto al basso contenuto di fibra, alla perdita parziale di micronutrienti e componenti bioattivi durante il processo produttivo e alla maggiore densità calorica legata ad una più alta concentrazione di zuccheri semplici.
Stesso discorso può essere fatto per le centrifughe o gli estratti di frutta fatti in casa. La trasformazione riduce notevolmente il quantitativo di fibra rispetto al frutto di partenza, tanto da essere considerato trascurabile dal punto di vista nutrizionale. Per conoscere i benefici e le proprietà della fibra alimentare vi rimando all’articolo scritto in precedenza.
La quantità di zuccheri semplici contenuti nei succhi 100% varia da prodotto a prodotto ed è correlata a quello dei frutti da cui derivano. Ad esempio il succo di pera ne avrà di più rispetto a quello di arancia perché il frutto di partenza ne contiene un quantitativo maggiore.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia di ridurre il consumo di zuccheri liberi. Per zuccheri liberi si intendono quelli aggiunti agli alimenti durante la preparazione e quelli che si trovano naturalmente presenti nel miele, negli sciroppi e nei succhi di frutta. Il consumo giornaliero non dovrebbe superare il 10% dell’energia totale quotidiana introdotta con gli alimenti.
In Italia le cose sono diverse perché i LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia) ne consigliano un’assunzione inferiore al 15%. Tradotto in grammi significa che per un’alimentazione quotidiana di 2000 kcal, la quota di zuccheri non deve supere i 75 g. Mediamente, una porzione da 200 ml di succo di frutta 100% ne contiene circa 24.
Da un’analisi dei dati realizzata in diversi Paesi nel 2010, risulta che mediamente in Italia si consumano 38 ml al giorno di succo di frutta. Questa quantità sale man mano che ci spostiamo nelle fasce di età più basse, fino a ridursi nell’età adulta.
Confrontando questi dati con il consumo e frutta e verdura settimanale dei bambini italiani, emerge che l’assunzione si riduce andando avanti con l’età. In particolare, le frequenze relative al consumo di frutta “più di una volta al giorno”, nella fascia di età 6-10 rappresenta il 40.2% mentre al 17.1% nell’adolescenza. Anche se l’assunzione di frutta risulta superiore a quella di verdura, ilconsumo risulta, comunque, al di sotto delle raccomandazioni.
Le Linee Guida italiane, a differenza di quelle di altri Paesi, non prevedono l’utilizzo di succhi 100% frutta in parziale sostituzione della frutta fresca, ma considerano questo consumo come “voluttuario”.
All’interno di una dieta sana e bilanciata, l’assunzione, in quantità limitata, di succo 100% frutta può essere ammissibile. Rimane fondamentale che l’alimentazione di base sia ricca di frutta fresca, verdura, legumi e cereali integrali, per consentire un corretto apporto di fibra. Non devono essere presenti elevate quantità di zuccheri semplici, derivate ad esempio da dolciumi o bibite zuccherate. Inoltre, l’assunzione di succo 100% frutta non deve sostituire il consumo di acqua e non si deve aggiungere come bevanda alla merenda prevista.
Un’alternativa valida al succo 100% frutta può essere il frullato di frutta. Il contenuto di fibra è maggiore perché non viene allontanata durante il processo di preparazione, sarà, inoltre più denso e avrà un maggior poter saziante.
Visto il caldo di questi giorni provate a frullare la frutta insieme a dei cubetti di ghiaccio per creare una granita 100% frutta da servire come merenda ai più piccoli.
Bibliografia
Guideline: Sugars intake for adults and children. Geneva. Wordl Health Organization (2015).
Nardone P. Il Sistema di sorveglianza Okkio alla Salute: risultati 2010. Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione alla Salute. Istituto Superiore di Sanità (2016) Roma.
Società Italiana di Nutrizione Umana. Il consumo di succhi 100% frutta nel contesto di una sana alimentazione (2017).