La contaminazione microbica degli alimenti: la conservazione in frigorifero

Contaminazione microbica degli alimenti: la conservazione in frigorifero

Nell’articolo precedente (vi lascio il link nel caso vi fosse sfuggito) ho iniziato a parlarvi di quali comportamenti bisogna adottare per ridurre il rischio di contaminazione microbica degli alimenti.

Una volta arrivati a casa cosa dobbiamo fare?

Prima di tutto ci dobbiamo ricordare le “buone pratiche igieniche”, semplici regole che tutti dovremmo seguire per proteggere la nostra salute.

Riponiamo immediatamente gli alimenti refrigerati e/o surgelati nel frigorifero o nel congelatore. Il freddo è un alleato prezioso per conservare i cibi, ma è fondamentale che l’ambiente dove verranno conservati sia pulito. L’interno del frigorifero deve essere igienizzato con regolarità e non dobbiamo far accumulare ghiaccio sulle pareti. Ricordiamoci di verificare la temperatura al suo interno e manteniamola intorno ai 4-5 °C. Evitiamo di sovraccaricare il frigorifero con troppi alimenti. L’aria fredda deve circolare all’interno per garantire la corretta refrigerazione.

Ogni alimento ha la sua “temperatura di conservazione”. Carne e pesce devono sostare nella parte più fredda e devono essere consumati entro 24-48 ore. La carne lavorata, come gli affettati o gli insaccati non confezionati, dura qualche giorno in più, ma non pensiate di lasciarla lì per una settimana. E’ bene mangiarla entro 3 giorni dall’acquisto.

Se prevedete di non mangiare nel breve periodo gli alimenti comperati, il congelatore può essere un valido aiuto. Ricordiamoci che il congelamento non sanifica gli alimenti, ma blocca la crescita dei microrganismi, se la temperatura è mantenuta costante. Facciamo sempre delle piccole porzioni, scriviamo la data di confezionamento e posizioniamole all’interno, evitando il contatto con gli altri alimenti congelati, per non alzarne la temperatura.

Lo scongelamento richiede altrettante attenzioni per evitare la crescita batterica. Non scongeliamo a temperatura ambiente o in acqua calda, ma, se possibile, cuociamo gli alimenti ancora surgelati (hamburger, cotolette, ecc.) e accertiamoci che anche l’interno dell’alimento abbia raggiunto la temperatura di sanificazione. Se questo non è possibile, lasciamoli scongelare in frigorifero oppure, se avete il forno a microonde, si può utilizzare l’apposita funzione.

Non laviamo frutta e verdura prima riporle in frigorifero perché l’umidità può favorire la crescita di batteri o muffe. Non conserviamo i cibi oltre la data di scadenza e ricordiamoci di applicare la tecnica FIFO (First In, First Out), l’alimento che entra per primo deve essere il primo ad uscire. In questo modo saremo sicuri di consumare il cibo entro la data di scadenza e contribuiremo ad evitare lo spreco alimentare.

Vi lascio il “Decalogo della sicurezza in frigorifero“, pubblicato dal Ministero della Salute. Ognuno di noi dovrebbe impararlo a memoria per evitare spiacevoli “inconvenienti”.

Nella prossima puntata vi parlerò della corretta conservazione nella dispensa.

Bibliografia

https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_71_allegato.pdf

https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_190_allegato.pdf

https://www.crea.gov.it/web/alimenti-e-nutrizione/-/linee-guida-per-una-sana-alimentazione-2018