La contaminazione microbica degli alimenti: la cross-contaminazione

Se avete letto i precedenti articoli (link, link), siete perfettamente in grado di conservare gli alimenti tra le mura domestiche. Questo, però, non basta, perché virus e batteri sono sempre in agguato e le contaminazioni possono avvenire anche durante la preparazione degli alimenti. A tal proposito, oggi vi parlerò della cross-contaminazione.

Di cosa si tratta?

E’ un termine che indica il trasferimento non intenzionale di microorganismi o sostanze chimiche da un alimento a un altro. Può avvenire in modo indiretto, attraverso le mani, le superfici o gli strumenti di lavoro oppure diretto, quando due alimenti entrano in contatto tra loro.

Per garantire la sicurezza, nostra e dei nostri cari, è fondamentale seguire delle regole.

Al primo posto l’igiene dell’ambiente, dei materiali che si utilizzano e anche di chi si occupa della preparazione dei cibi.

Panni e strofinacci devono essere sempre puliti e sostituiti spesso. Le mani devono essere lavate non solo prima di iniziare a cucinare, ma anche quando si manipolano alimenti diversi e si passa da crudi a cotti. La stessa attenzione andrà posta sulle superfici di lavoro e sulle attrezzature che entrano in contatto coi cibi (taglieri, posate, piatti, ecc.), che andranno sempre pulite e disinfettate.

Quando possibile, è meglio evitare di toccare i cibi con le mani, ma utilizzare posate o altri oggetti adatti allo scopo. In generale, è importante sia separare gli alimenti crudi da quelli cotti, che quelli crudi tra di loro. Riporli sempre in contenitori chiusi per evitare il gocciolamento e conservarli accuratamente.

Ricordiamoci che i cibi più a rischio di contaminazione sono: carni, pesci, frutti di mare, uova, latte, latticini e cibi contenenti gli stessi.

Per aiutarvi a capire meglio quello che vi ho appena detto, vi lascio il link di un video esplicativo, fatto dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie.

Vi consiglio di guardarlo, dura solo due minuti!

Bibliografia

https://www.izsvenezie.it/che-cose-la-cross-contaminazione-degli-alimenti-video/

La contaminazione microbica degli alimenti: la conservazione nella dispensa

Se avete letto l’articolo precedente (vi lascio il link nel caso ve lo foste perso), siete perfettamente in grado di conservare gli alimenti nel frigorifero. Non da meno è l’attenzione che va posta per la conservazione degli alimenti nella dispensa.

Qui vi si ripongono i cibi non deperibili a breve termine, come i cereali in chicco (riso, orzo, farro, ecc.), la pasta, la farina, gli alimenti in barattolo o in lattina, ecc. Possono essere conservati nelle loro confezioni o in contenitori chiusi. La bassa presenza di acqua fa sì che non avvenga la moltiplicazione batterica, ma questo non ci esula dal conservarli in modo corretto. L’umidità dell’aria può favorire la comparsa di muffe e la proliferazione di insetti. Sicuramente saranno il cibo del futuro, ma non tutti saltano di gioia all’idea di mangiare insetti insieme al riso o alla pasta!

Arrivati a casa cosa dobbiamo fare?

Ricordatevi di pulire i barattoli di latta prima di aprirli, per evitare che materiale o polvere presente sulla superficie possa cadere accidentalmente dentro il contenitore. Controllate sempre i cibi prima del consumo. Se ci dovessero essere muffe, bollicine, fuoriuscita di gas o odore sgradevole, è bene non assaggiare il prodotto e passarlo direttamente nella pattumiera.

Leggiamo sempre l’etichetta, alcuni alimenti dopo l’apertura devono essere conservati in frigorifero e consumati entro pochi giorni. Prima di riporli in frigo bisogna chiudere la confezione con nastro adesivo o mollette oppure trasferirli in contenitori chiusi. Se abbiamo aperto un contenitore di metallo, è meglio evitare di conservare l’alimento avanzato nello stesso barattolo. E’ bene trasferirlo in appositi contenitori per alimenti e conservarlo come indicato in etichetta. 

Per evitare sprechi consiglio di mettere gli alimenti acquistati per ultimi dietro quelli presi in precedenza e controllare sempre la data di scadenza indicata sull’etichetta. In tal modo non si rischia di avere nella dispensa prodotti scaduti. Il mio consiglio è di non eccedere con le scorte, non abbiate paura di rimanere senza cibo, vi ricordo che anche durante il lockdown, i negozi di generi alimentari non hanno mai chiuso.

Bibliografia

https://www.crea.gov.it/web/alimenti-e-nutrizione/-/linee-guida-per-una-sana-alimentazione-2018

La contaminazione microbica degli alimenti: la conservazione in frigorifero

Nell’articolo precedente (vi lascio il link nel caso vi fosse sfuggito) ho iniziato a parlarvi di quali comportamenti bisogna adottare per ridurre il rischio di contaminazione microbica degli alimenti.

Una volta arrivati a casa cosa dobbiamo fare?

Prima di tutto ci dobbiamo ricordare le “buone pratiche igieniche”, semplici regole che tutti dovremmo seguire per proteggere la nostra salute.

Riponiamo immediatamente gli alimenti refrigerati e/o surgelati nel frigorifero o nel congelatore. Il freddo è un alleato prezioso per conservare i cibi, ma è fondamentale che l’ambiente dove verranno conservati sia pulito. L’interno del frigorifero deve essere igienizzato con regolarità e non dobbiamo far accumulare ghiaccio sulle pareti. Ricordiamoci di verificare la temperatura al suo interno e manteniamola intorno ai 4-5 °C. Evitiamo di sovraccaricare il frigorifero con troppi alimenti. L’aria fredda deve circolare all’interno per garantire la corretta refrigerazione.

Ogni alimento ha la sua “temperatura di conservazione”. Carne e pesce devono sostare nella parte più fredda e devono essere consumati entro 24-48 ore. La carne lavorata, come gli affettati o gli insaccati non confezionati, dura qualche giorno in più, ma non pensiate di lasciarla lì per una settimana. E’ bene mangiarla entro 3 giorni dall’acquisto.

Se prevedete di non mangiare nel breve periodo gli alimenti comperati, il congelatore può essere un valido aiuto. Ricordiamoci che il congelamento non sanifica gli alimenti, ma blocca la crescita dei microrganismi, se la temperatura è mantenuta costante. Facciamo sempre delle piccole porzioni, scriviamo la data di confezionamento e posizioniamole all’interno, evitando il contatto con gli altri alimenti congelati, per non alzarne la temperatura.

Lo scongelamento richiede altrettante attenzioni per evitare la crescita batterica. Non scongeliamo a temperatura ambiente o in acqua calda, ma, se possibile, cuociamo gli alimenti ancora surgelati (hamburger, cotolette, ecc.) e accertiamoci che anche l’interno dell’alimento abbia raggiunto la temperatura di sanificazione. Se questo non è possibile, lasciamoli scongelare in frigorifero oppure, se avete il forno a microonde, si può utilizzare l’apposita funzione.

Non laviamo frutta e verdura prima riporle in frigorifero perché l’umidità può favorire la crescita di batteri o muffe. Non conserviamo i cibi oltre la data di scadenza e ricordiamoci di applicare la tecnica FIFO (First In, First Out), l’alimento che entra per primo deve essere il primo ad uscire. In questo modo saremo sicuri di consumare il cibo entro la data di scadenza e contribuiremo ad evitare lo spreco alimentare.

Vi lascio il “Decalogo della sicurezza in frigorifero“, pubblicato dal Ministero della Salute. Ognuno di noi dovrebbe impararlo a memoria per evitare spiacevoli “inconvenienti”.

Nella prossima puntata vi parlerò della corretta conservazione nella dispensa.

Bibliografia

https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_71_allegato.pdf

https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_190_allegato.pdf

https://www.crea.gov.it/web/alimenti-e-nutrizione/-/linee-guida-per-una-sana-alimentazione-2018

La contaminazione microbica degli alimenti: dall’acquisto a casa

Per molte specie di microrganismi, gli alimenti rappresentano un ambiente particolarmente adatto alla loro sopravvivenza e riproduzione. Si nutrono con le sostanze che compongono i cibi e producono prodotti di scarto che rendono gli alimenti non adatti al consumo.

Alcuni microrganismi possono essere utili, basti pensare a quelli utilizzati per produrre alimenti come lo yogurt, i formaggi…ma ce ne alcuni che possono essere patogeni. Se questi entrano in contatto con i cibi, ci potrebbe essere produzione di tossine, tali da rendere l’alimento dannoso per la nostra salute.

Nelle maggior parte dei casi, le contaminazioni microbiche avvengono accidentalmente per la presenza, all’interno dell’alimento, di micro e macro parassiti, quali batteri, virus, funghi, protozoi, vermi o sostanze nocive.

Cosa può fare il consumatore per  ridurre il rischio di contaminazione microbica degli alimenti?

Il primo passo deve essere fatto al momento dell’acquisto. Per prima cosa occorre controllare che le confezioni siano integre e che quelle dei prodotti refrigerati o surgelati non siano bagnate o ricoperte di brina o ghiaccio. E’ buona regola controllare che il freezer del negozio abbia un termometro che indichi la temperatura e verificare che questa sia adeguata agli alimenti che vi sono conservati: prodotti refrigerati da +0 a +4 gradi, surgelati ≤ a -18 gradi e congelati da -7 a-12 gradi.

Il secondo punto è leggere l’etichetta. La prima cosa da controllare, a seconda del tipo di alimento, è la data di scadenza o il termine minimo di conservazione (TMC). Quest’ultimo di solito è seguito dalla dicitura “da consumarsi preferibilmente entro…”.

Cos’è il TMC?

E’ la data fino alla quale il prodotto, in adeguate condizioni di conservazione, mantiene le sue proprietà specifiche. Oltre questo termine si potrebbero modificare le caratteristiche organolettiche, come il sapore, l’odore… ma la sicurezza per la salute, viene mantenuta. A differenza del TMC, la data di scadenza è più rigida ed è seguita dalla dicitura “da consumarsi entro…”. Viene inserita sugli alimenti facilmente deperibili come latte, yogurt, formaggi, ecc. e non bisogna consumare questi alimenti dopo tale data, per evitare un rischio per la salute.

Il terzo punto riguarda la “catena del freddo”. Questa espressione indica il mantenimento della giusta temperatura di conservazione dei prodotti surgelati, in tutte le fasi, dalla produzione fino al consumo. E’ importante non interrompere tale catena per garantire il mantenimento delle caratteristiche organolettiche e il profilo di sicurezza degli alimenti.

Cosa possiamo fare per non interrompere questa catena?

Qualche piccola accortezza ci può aiutare. Il trasporto dal negozio a casa deve avvenire nel minor tempo possibile, per questo è importante evitare fermate intermedie e lasciare le borse della spesa in macchina. Acquistiamo i surgelati e gli alimenti facilmente deperibili per ultimi e mettiamoli, tutti insieme, in appositi contenitori termici fino a casa, soprattutto in estate. Una volta arrivati a destinazione sarà fondamentale conservare gli alimenti nel modo più appropriato, nella dispensa, in frigorifero o in congelatore. Sicuramente, seguendo queste precauzioni, imparerete facilmente ad acquistare e a trasportare i cibi nel modo migliore e a ridurre il rischio di contaminazione microbica dei vostri alimenti.

Nella seconda parte dell’articolo vi parlerò della corretta conservazione dei cibi nell’ambiente domestico.

Bibliografia

https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_70_allegato.pdf

https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_275_allegato.pdf

https://www.crea.gov.it/web/alimenti-e-nutrizione/-/linee-guida-per-una-sana-alimentazione-2018

https://online.scuola.zanichelli.it/chimicafacile/wp-content/uploads/esp111.pdf