Settimana mondiale per la riduzione di sale: 12-18 marzo 2018

Anche quest’anno la World Action on Salt and Health (WASH), organizza la settimana mondiale per la riduzione di sale. Dal 12 al 18 marzo ci saranno iniziative a livello mondiale per sensibilizzare i Governi sulla necessità di campagne e strategie di popolazione per ridurre il consumo di sale. L’obiettivo della WASH è anche quello di incoraggiare le aziende alimentari multinazionali a ridurre il contenuto di sale presente nei loro prodotti.

Molte persone sono consapevoli che un consumo elevato di sale fa male alla salute, ma lo considerano solo un motivo di preoccupazione. Questo è un errore perché non bisogna sottovalutare gli effetti dannosi di un eccessivo consumo fin da bambini. Probabilmente, non tutti sanno che mangiare troppo sale durante l’infanzia aumenta la pressione sanguigna con un conseguente incremento del rischio di ictus e infarto in età adulta. Ecco perché è così importante ridurre l’assunzione di sale in tutte le età. Così facendo, si può diminuire il rischio di malattie cardiache ed evitare morti precoci.

La campagna 2018 vuole sensibilizzare i consumatori sulle modalità di riduzione del consumo di sale, indicando 5 vie per ridurne il consumo fino al valore massimo indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) di 5 grammi al giorno (corrispondenti a circa 2 g di sodio), “5 ways to 5 grams”.
L’obiettivo dell’OMS è di ridurre l’introito di sale del 30%, rispetto agli attuali consumi, entro il 2025. Un obiettivo sicuramente ambizioso ma che può essere raggiunto con il contributo di tutti.

Le 5 azioni che vengono proposta dalla WASH e che dovremmo mettere in pratica quotidianamente sono:

  1. Scola e sciacqua verdure e fagioli in scatola e mangia più frutta e verdure fresche
  2. Prova a diminuire gradualmente l’aggiunta di sale ai tuoi piatti preferiti, il tuo palato si adatterà al nuovo gusto
  3. Usa erbe, spezie, aglio e limone al posto del sale per aggiungere sapore ai tuoi piatti
  4. Metti il sale e le salse salate lontano dalla tavola, così i giovani non prenderanno l’abitudine di aggiungere sale
  5. Controlla le etichette dei prodotti alimentari prima di acquistarli, ti aiuteranno a scegliere quelli a minor contenuto di sale.

Anche quest’anno vi propongo di rispondere al questionario che la Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU), ha realizzato in collaborazione con il Gruppo di lavoro Intersocietario per la Riduzione del Consumo di Sodio in Italia (GIRCSI), per conoscere le abitudini degli italiani riguardo gli apporti di sale ed alcune scelte alimentari. Rispondendo a tutte le domande si ottiene un punteggio e un giudizio relativo alla tua consapevolezza e comportamento in merito al consumo di sale. Il questionario è anonimo.
Se sei interessato a compilarlo puoi cliccare qui, contribuirai a fornire a SINU dei dati utili per migliorare le future iniziative su questa tematica.

Bibliografia

www.sinu.it

www.worldactiononsalt.com/awarenessweek/

Settimana mondiale per la riduzione di sale: 20-26 marzo 2017

In occasione della settimana mondiale per la riduzione di sale organizzata dalla World Action on Salt and Health (WASH), in questo breve articolo, ho voluto riportare i materiali informativi e i risultati dello studio MINISAL, pubblicati sul sito della Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU).
La campagna 2017 è dedicata ai danni che l’abuso di sale fa sulla salute.

Da diversi anni numerosi studi dimostrano che questo “killer silenzioso” aumenta l’incidenza e la mortalità per ictus e malattie cardiache. La sensibilizzazione della popolazione generale alla diminuzione del consumo di sale, risulta, quindi, un punto fondamentale per la tutela della salute.
Per ottenere informazioni attendibili sul consumo medio pro-capite di sodio, potassio e iodio nella popolazione italiana, è stato fatto un progetto denominato MINISAL.
Lo studio ha preso in esame tre campioni di popolazione distribuiti nelle diverse regioni italiane: adulti, bambini e adolescenti tra i 6 e i 18 anni, e soggetti ipertesi.
Dai risultati dello studio è emerso che, il consumo medio di sale pro-capite è circa il doppio di quello consigliato come assunzione massima nell’adulto, 10 g invece di 5 g. Stesso dato è stato evidenziato nei bambini e in soggetti affetti da ipertensione. All’opposto, l’apporto alimentare medio di potassio è risultato molto al di sotto della quota raccomandata, indicando uno scarso consumo di alimenti  vegetali, quali verdure, frutta e legumi.
Altra caratteristica evidenziata in tutti e tre i gruppi è la correlazione diretta tra indice di massa corporea (IMC) e consumo di sale: rispetto alle persone normopeso, il consumo di sodio aumenta progressivamente nel gruppo delle persone sovrappeso e ancor più in quelle obese.

Per sensibilizzare ed aiutare il cittadino a ridurre il consumo di sale, la SINU ha redatto una linea guida con poche regole da seguire, sia per i pasti che vengono preparati a casa che per quelli consumati fuori.

  1. Quando fai la spesa, controlla le etichette e preferisci i prodotti con minor contenuto di sale per porzione o per 100 grammi;
  1. Per gli alimenti di produzione locale (primo fra tutti il pane, ma anche ad es. i latticini) chiedi la disponibilità di prodotti con minor contenuto di sale;
  1. Per riscoprire il piacere di una buona cucina, riduci il consumo di piatti industriali, di sughi già pronti e di cibi in scatola, ma anche quando dovessi servirtene controlla l’etichetta e scegli per il meglio;
  1. Insaporisci i cibi con erbe aromatiche fresche, spezie o usando limone e aceto, limitando l’uso di condimenti molto ricchi in sodio (dado da brodo, ketchup, salsa di soia, senape, ecc.);
  1. Aggiungi gradualmente meno sale, e sempre iodato, alle tue ricette, facendo sì che la famiglia si abitui pian piano a mangiare meno salato: scoprirete che pasta, riso, bistecche, pesce, pollo, verdure o patate (anche fritte) sono buonissimi se consumati con meno sale e col tempo anche senza;
  1. A tavola, niente saliera, metti solo olio e aceto perché qualcuno non ceda alla tentazione di tornare indietro;
  1. Non aggiungere sale alle pappe dei tuoi bambini, loro non ne hanno e non ne sentono la necessità: non essere tu ad introdurre le cattive abitudini!
  1. Latte e yogurt sono una buona fonte di calcio e contengono naturalmente le piccole quantità di sale necessarie alla nostra salute. Preferisci i formaggi freschi a quelli stagionati;
  1. Durante gli spuntini, frutta o spremute sono un’ottima alternativa agli snack salati; e se mangi un panino, puoi prepararlo con alimenti a basso contenuto di sale;
  1. Nell’attività sportiva leggera reintegra con la semplice acqua i liquidi perduti attraverso la sudorazione.

Oltre alla linea guida appena descritta, negli ultimi anni la SINU, in collaborazione con il Gruppo di lavoro Intersocietario per la Riduzione del Consumo di Sodio in Italia (GIRCSI), ha realizzato un questionario per conoscere le abitudini degli italiani riguardo gli apporti di sale ed alcune scelte alimentari. Rispondendo a tutte le domande si ottiene un punteggio e un giudizio relativo alla tua consapevolezza e comportamento in merito al consumo di sale. Il questionario è anonimo.

Se sei interessato a compilarlo puoi cliccare qui, contribuirai a fornire a SINU dei dati utili per migliorare le future iniziative su questa tematica.

Bibliografia

www.sinu.it

www.menosalepiusalute.it

www.worldactiononsalt.com